LA MONTAGNA E IL TURISMO DI MASSA.

 L’industria dello sci..benessere economico per centinaia di migliaia di persone..


Stupenda macchina “crea soldi” dite voi no? Si, vero. 


Se pensate che il costo di una “gondola” o cabinovia moderna su aggira sui €20 milioni.


Pensate anche a questo: in una stagione invernale in impianto del genere può ricavare circa €400 milioni..costi operativi e di gestione da sottrarre, ovviamente. 


E’ un calcolo approssimativo basato su 3000 presenze giornaliere, 7 g su 7 g, con il giornaliero a €50 / lo so, un po’ troppo alla buona ma pur sempre un’idea, no?!


Cifre un po’ “azzardate” considerando che la stagione invernale ha fluttuazioni a yo-yo, però e’ un’importante esercizio per capire (a grandi linee), il volume di ricavi che un’impianto del genere può portare nelle casse di un’azienda fra le più potenti di tutto l’arco Alpino.


Chi “fa veramente i soldi” ed intento, chi veramente si arricchisce come paperon de Paperoni, sono gli azionisti di aziende di questo tipo..e di altre tipologie di aziende.


Solamente vivendo in montagna ho potuto capire certe determinate dinamiche e cose che visitando la montagna come “turista e come visitatore saltuario”, non ho mai potuto capire veramente fino in fondo.


Vivere la montagna va ben oltre la settimana bianca o la settimana in estate. 


Le cosiddette “Inter seasons”, cioè quei periodi di bassa stagione, sono i periodi più tristi e deprimenti. Sapete perché? Perché vedere tutto quello spreco di cemento, acciaio, asfalto..scempio e distruzione di risorse naturali etc..etc etc..cioè tutte quelle infrastrutture e strutture costruite per accomodare il turismo di massa, fa veramente male al cuore!


Il turismo in montagna può e deve essere allungato nel tempo e diversificato. Non si può continuare con questo tipo di massacro delle montagne (e delle risorse) da parte di masse enormi di gente che da qualsiasi parte arrivano a frotte, come cavallette, pronte solo ad usare, usare, usare ed usare tutto e di più!!! Non si può continuare con un modello lavorativo e scolastico forzando le vacanze di massa in concentrati periodi dell’anno (Natale e Capodanno; Pasqua; Agosto). 


Bisogna avere il coraggio ed i coglioni di dire “No! Basta. Così non va più bene”. Invece nessuno lo fa perché..la situazione, così com’è, sta bene a tutti. 


Ma e’ proprio qui che vi sbagliate. 


Bisogna fare in modo di scaglionare il flusso turistico. Negli anni 50/60 i numeri di sciatori e turisti invernali erano decisamente inferiori..1/10 dei numeri attuali.

Bisogna fare in modo di tenere aperti gli impianti e la montagna anche dopo aprile..

Bisogna favorire altre attività sulla neve che cmq non hanno bisogno degli impianti.

In estate la stagione può essere tranquillamente allungata anche per tutto settembre, ottobre e novembre.


Bisogna liberarsi da schemi e modi di pensare e vedere la montagna che ormai sono obsoleti. E’ come continuare a fare le stesse cose pretendendo risultati diversi ogni volta! Eh no Ciccio. Non funziona così!








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